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Tombe antiche: alla scoperta delle più conosciute

Spesso, quando si viaggia in luoghi ricchi di storia, si fa tappa anche presso le tombe antiche presenti sul territorio. Infatti, sin da tempi remotissimi, i riti funebri hanno sempre avuto un ruolo di grande importanza in tutte le culture del mondo. Lo stesso vale quindi anche per le tombe, che a seconda del periodo storico e della civiltà hanno assunto significati differenti.

Girando attorno al globo, incontreremo tombe antiche di ogni genere, oggi considerate luoghi d’interesse storico. In Egitto troviamo le piramidi, ma anche i mausolei e le necropoli tipiche di altre civiltà sono per noi testimonianza dell’importanza che l’umanità ha sempre dato alla morte, guardata a volte quasi con reverenza.

Infatti, in alcuni casi le tombe arrivano ad assumere l’aspetto di vere e proprie abitazioni: i defunti, secondo molti credo del passato, dovevano avere a disposizione tutto ciò che potesse occorrere loro. Oggi possiamo ammirare in vari paesi del mondo tombe famose e dall’aspetto maestoso. In questo articolo troverai un piccolo elenco contenente quelle più conosciute.

 

La Piramide di Cheope in Egitto

Tra i simboli più noti della cultura egizia vi sono le piramidi, tombe antiche dall’aspetto maestoso e che possiamo ammirare ancora oggi. Tra queste spicca la Piramide di Cheope, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico, l’unica visibile anche ai giorni nostri.

La piramide si costituisce di almeno 2.300.00 blocchi dal peso medio di 2,5 tonnellate. È stata edificata in un lasso di tempo che potrebbe essere andato dai 15 ai 30 anni: una stima effettuata dagli accademici ci dice che sarebbe stato posto in opera un blocco ogni 3 minuti per tutta la durata del giorno e della notte, per 27 anni.

La Piramide di Cheope sorge sulla riva sinistra del Nilo, non lontano da Giza, località in cui si trova la più grande necropoli del mondo. Qui si trovano infatti anche la Piramide di Chefren e la Piramide di Micerno.

Ma la tomba di Cheope è la più grande piramide egizia, che troneggia sulla necropoli ormai da più di 3800 anni. Tuttavia, il corpo del faraone non è mai stato rinvenuto dagli archeologi che hanno esplorato la struttura.

Ma perché la Piramide di Cheope è così grande? A quanto pare, il faraone decise di far riversare tutti gli sforzi nella costruzione di un monumento funerario veramente maestoso, qualcosa che durasse nel tempo. Preferì quindi far realizzare un’unica imponente opera piuttosto che tanti piccoli interventi durante il suo regno. E se non sappiamo che ne fu della mummia di Cheope, ciò che è certo è che ancora oggi tutti possiamo ammirare il frutto della sua volontà.

 

Il Taj Mahal in India

Altra gemma tra le tombe antiche di tutto il mondo è il Taj Mahl di Agra, una città dell’Uttar Pradesh, nel nord dell’India. Il suo nome significa “il palazzo della corona”. Il mausoleo, che secondo la tradizione sarebbe stato edificato dall’imperatore Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum (o Mumtaz Maḥal), fa oggi parte dei patrimoni dell’umanità UNESCO e delle nuove sette meraviglie del mondo-

La sua costruzione sarebbe iniziata nel 1632 per poi concludersi nel 1654. Ai lavori avrebbero contribuito numerosi artigiani, alcuni dei quali provenienti perfino dall’Europa. Tra questi, pare ci fosse anche l’italiano Geronimo Veroneo. Per la costruzione vennero impiegati materiali provenienti da ogni parte del continente: oggi si possono contare ben 28 diversi tipi di pietre preziose e semi preziose, incastonate nel marmo bianco.

Sono cinque gli elementi principali che compongono il complesso architettonico del Taj Mahal:

  1. il darwaza, ovvero il portone;
  2. il bageecha, cioè il giardino;
  3. il masjid, sarebbe a dire la moschea, che funge anche da luogo di culto per i pellegrini;
  4. il mihman khana o jawab, ovvero la “casa degli ospiti;
  5. il mausoleo, contenente la tomba dell’imperatore Shah Jhan.

A questi elementi vanno poi aggiunge alcune strutture secondarie, che sorgono a ridosso delle mura. In particolare possono essere ammirati due portoni secondari e ben otto torri dalla forma ottagonale.

 

Il Mausoleo di Qin Shi Huang in Cina

Il più importante sito archeologico presente sul territorio cinese è proprio una tomba antica: si tratta infatti del mausoleo del primo imperatore, Qin Shi Huang, sito non lontano da Xi’an, nella provincia Shaanxi, nella parte nordoccidentale del paese.

Si tratta di un complesso funerario molto esteso, composto da una “città interna” e una “città esterna”: l’intero mausoleo occupa quindi un’area di circa 6,3 Km e fu realizzato tra il 246 a.C. e il 208 a.C.

Il risultato è una città composta da caverne sotterranee, in cui sono raccolti tutti i beni di cui l’imperatore avrebbe avuto bisogno nell’aldilà. Questo include un’armata composta da soldati di terracotta, oggi parte più nota del mausoleo.

La tomba di Qin Shi Huang si trova al di sotto di una collina appositamente edificata; qui era stata circondata da un fossato sotterraneo contenente mercurio, che si riteneva donasse l’immortalità. L’area del mausoleo contenente il corpo dell’imperatore non è ancora stata esplorata. Questo in parte per il rischio di danneggiare i reperti, in parte per i rischi provocati dall’elevata percentuale di mercurio presente nella collina.

Sebbene ancora non sia stato possibile ammirare la tomba, pare che questa sarebbe così profonda da attraversare ben tre livelli di falde acquifere. Ciò che conosciamo fino a oggi sono alcuni dei complessi secondari, compreso quello contenente l’esercito di terracotta, scoperto nel 1974.

 

Tana Toraja in Indonesia

Tana Toraja è una reggenza indonesiana situata nella provincia del Sulawesi Meridionale. È divenuta nota in tutto il mondo per via del particolare culto dei morti praticato dalla popolazione locale. I Toraja infatti venerano la morte, ritenendola il fine di ogni individuo. Ogni rito religioso effettuato in vita viene quindi considerato una preparazione in vista della sepoltura.

Il passaggio verso la terra delle anime è una parte di grande importanza per i membri di questo culto. Di conseguenza, anche i funerali hanno un grande peso. Per questa ragione capita non di rado che i defunti vengano conservati dai familiari nell’attesa del momento giusto per la cerimonia, il che spesso significa aspettare di avere il denaro sufficiente per l’acquisto degli animali da sacrificare durante il rito. Questa attesa può arrivare perfino a durare anni.

Un altro aspetto cruciale di questo credo è che i morti non sono considerati immediatamente come tali. Pertanto vengono tenuti in casa, dove vengono trattati con lo stesso riguardo che sarebbe riservato loro in vita: alle mummie viene portato cibo, vengono lavate e vestite.

Il legame coi defunti prosegue anche dopo la tumulazione. Infatti, ogni due anni i corpi vengono riesumati e accuratamente toelettati: un modo per non spezzare un legame, che per i Toraja va oltre la morte.

 

La Tomba di Alessandro Magno

Il mondo delle tombe antiche raccoglie anche molti misteri. Uno di questi riguarda la tomba di Alessandro Magno, la cui ubicazione è ancora oggi ignota. Questo edificio funerario, nato per raccogliere le spoglie del noto condottiero macedone, fu realizzato probabilmente ad Alessandria d’Egitto. Tuttavia, non sono mai stati rinvenuti dei resti archeologici che confermino del tutto questa ipotesi.

 

La Tomba di Kasta ad Anfipoli

Proprio al mistero della tomba di Alessandro Magno si collega l’ultimo tassello di questo mosaico. Nel 2012 è stato fatto un nuovo passo avanti nella nostra conoscenza delle tombe antiche con la scoperta di una struttura prima ignota ad Anfipoli, nella macedonia Centrale. Si tratta della tomba di Kasta, risalente al IV secolo a.C.

Il tumulo, aperto al pubblico per le visite dall’agosto del 2013, è il più grande che sia mai stato scoperto in Grecia fino a oggi. Sebbene si sia ipotizzato che si trattasse della misteriosa tomba di Alessandro Magno, oggi si ritiene che si tratti in realtà di un memoriale dedicato al suo più caro amico, Efestione.

Durante gli scavi, sono stati rinvenuti vari resti scheletrici. Alcuni sarebbero appartenuti ad animali, mentre altri a cinque diverse persone. Si ritiene che si trattasse di una donna di più di 60 anni di età, di due uomini di età compresa tra i 35 e i 45 anni, di un neonato e di una quinta persona non meglio identificata. Questo perché di quest’ultima sono stati trovati solo alcuni frammenti ossei cremati.

Le prime ipotesi sulla tomba antica nel 1964

Nonostante la scoperta vera e propria risalga solo al 2012, era già stata ipotizzata la presenza di una tomba nella collina di Kasta nel 1964 dall’archeologo greco Dimitris Lazaridis. Fu lo stesso Lazaridis a calcolare anche l’ampiezza del muro di cinta del tumulo, che stimò di 485 metri: la misura era quasi esatta, visto che oggi sappiamo che le mura misurano 497 metri.

Oltre al muro di cinta, realizzato in marmo di Taso, sono state scoperte molte altre meraviglie. Tra queste, vi è l’ingresso monumentale, al quale è possibile accedere tramite un corridoio lungo quasi cinque metri, quindi scendendo tredici scalini. In questo modo si raggiunge il portale, sulla cui architrave si possono ammirare due splendidi sfingi marmoree incorniciate in un arco di pietra. Sebbene questa sia probabilmente la parte più spettacolare della tomba, anche le decorazioni all’interno lasciano a bocca aperta.

 

Il valore delle tombe antiche

Le tombe antiche rappresentano per noi un’importante eredità e un legame col passato: lo stesso che ancora oggi cerchiamo di mantenere coi nostri cari estinti, anche dopo le esequie. Clicca qui per richiedere l’assistenza di Onoranze Funebri Motta.

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