Skip to main content

Tanatoprassi e tanatoestetica

La tanatoprassi e la tanatoestetica sono due operazioni molto simili, tanto che spesso vengono persino confuse l’una con l’altra.

La tanatoprassi consiste in trattamenti riservati alle salme per favorirne la conservazione: un’usanza antichissima già praticata dagli antichi egizi con la mummificazione dei faraoni e delle persone importante. Oggi la tanatoprassi prevede ovviamente interventi meno macabri e cupi ma viene praticata frequentemente in tantissime nazioni.
La tanatoestetica, che spesso viene scambiato per tanatoprassi, è invece la preparazione della salma in vista della veglia funebre e della cerimonia.
A cosa serve la tanatoestetica

La tanatoestetica è una pratica molto più complessa di quanto possa sembrare e deve essere pertanto affidata a personale qualificato. La sua funzione è di rendere la salma presentabile per l’ultimo saluto e la cerimonia funebre, soprattutto nei casi in cui siano presenti deturpazioni, traumi e segni visibili del decesso.

La procedura prevede diverse fasi, dalla disinfezione e pulizia di pelle e capelli fino alla chiusura degli orifizi per evitare la fuoriuscita di liquidi. Una volta terminata la pulizia si procede alla vestizione, alla toelettatura e, se necessario, alla realizzazione del make-up per dare un aspetto sereno e tranquillo al defunto.

Come si effettua e perché viene richiesta la tanatoprassi

Gli interventi di tanatoprassi, eseguiti esclusivamente post-mortem, consistono nell’iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante che ne riduce gli effetti della decomposizione per diverse settimane. Si tratta di una procedura molto eseguita negli Stati Uniti e altre nazioni che per tradizione osservano veglie funebri molto lunghe. Viene anche richiesto in alcuni casi dalle autorità per la preservazione delle salme in caso di morti sospette o per permettere un intervento di medicina legale anche a settimane dalla morte.

Un effetto secondario della tanatoprassi è tuttavia quello di accelerare il processo di decomposizione una volta terminata l’azione del liquido conservante, riducendo il tempo necessario da 40 anni a 10.

La tanatoprassi in Italia

La tanatoprassi non è una pratica particolarmente diffusa nel nostro paese nel contesto civile, sebbene la diffusione di comunità di etnia diversa sparse per tutto il territorio nazionale ha sdoganato questa pratica.

Esistono due associazioni che si occupano di regolare il fenomeno nel paese e sono disponibili per assistenza e consulenze: l’A.I.T. (Associazione Italiana di Tanatoprassi) e l’I.N.I.T. (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi).

8BX

8BX

Leave a Reply

Call Now Button