Quando qualcuno viene a mancare è sempre un momento complicato da affrontare. Il lutto, per sua natura, è un sentimento che porta con sé emozioni difficili e a cui si può reagire in differenti modi. In particolare, tuttavia, la perdita di una persona cara conduce in modo inevitabile a doversi occupare del rito funebre. A seconda delle differenze usanze e religioni ci sono diversi tipi di riti funebri, ognuno differente dall’altro. Anche il funerale ortodosso ha quindi le sue usanze e credenze.
In questo articolo vedremo meglio di che cosa si tratta, quali sono le principali tradizioni e rituali e che significato ha il lutto nella tradizione ortodossa.
Il lutto nella religione ortodossa
Prima di affrontare nel dettaglio il modo in cui si svolge il funerale ortodosso è bene capire come la religione ortodossa consideri il lutto.
Come ogni religione, anche quella ortodossa ha le sue tradizioni per quanto riguarda il periodo del lutto. Nella tradizione ortodossa infatti la morte è considerata un passaggio dalla vita terrena a quella eterna. In seguito alla morte di qualcuno, l’anima lascia il corpo per presentarsi di fronte a Dio.
In particolare, il periodo del lutto ortodosso si caratterizza per il numero di cerimonie che proseguono nell’arco di quaranta giorni. I giorni principali da considerare sono il terzo, il nono e il quarantesimo. Si pensa infatti che al terzo giorno l’anima si distacchi del tutto dal corpo. Al nono, lo spirito abbandona il corpo, mentre il quarantesimo giorno sancisce la fine del corpo di chi è venuto a mancare. Si hanno quindi un totale di quaranta giorni di commemorazione.
Funerale ortodosso: tre momenti importanti
Un funerale ortodosso si svolge tradizionalmente in tre parti distinte. Prima ancora del trisagio, la prima parte che compone il funerale ortodosso, si ha la preparazione della salma. Vediamo qualche dettaglio per comprendere al meglio la tradizione ortodossa.
Preparazione della salma
Prima di procedere con il vero e proprio funerale ortodosso si ha la preparazione della salma. In seguito alla dipartita di qualcuno, si lava il corpo della persona che è venuta a mancare. In questo modo si mira a purificare la persona da ogni peccato e, in seguito, la si veste di bianco con abiti fatti a mano. Il bianco rappresenta la purezza. Si pone una cintura attorno alla vita e, in seguito, si depone il corpo in una bara. Contrariamente a come accade in alcune tradizioni la bara si lascia aperta, con solo un velo a coprire la salma, fatta eccezione per il volto. Tra le mani si sistema un crocifisso.
Un dettaglio importante, riguardo questo momento, è che il corpo non viene mai lasciato solo. Il feretro si posiziona nella parte più orientale della sala e al di sopra del capo della salma si pone un’icona bizantina. Infine, è importante che l’illuminazione non sia mai elettrica, ma che derivi solo da candele o da ceri.
Ci sono alcune caratteristiche che è necessario rispettare durante la preparazione della salma.
- Non è permesso agli uomini di vestire le donne, e viceversa.
- Se a occuparsi della vestizione è un medico o un dipendente delle pompe funebri, un familiare del defunto, o un contatto stretto, deve essere presente.
Questo momento risulta particolarmente importante e sacro, in quanto si prepara il corpo per la sua vita eterna e immortale.
Il trisagio
La prima parte di cui si compone il funerale ortodosso è il trisagio. Con questo termine si indica la veglia funebre, durante il quale i fedeli rivolgono una preghiera a Cristo, in modo che l’anima di chi è venuto a mancare raggiunga i santi. In questo momento il lutto non coinvolge solo la famiglia del defunto ma l’intera comunità ortodossa. Durante il Trisagio ci si augura che il defunto possa raggiungere la vita eterna, tanto che la parola stessa indica un’invocazione a Dio, ed è una ripetizione della parola “santo”.
La Divina Liturgia
In seguito si passa alla seconda fase del funerale ortodosso, che prosegue all’interno della chiesa e nello stesso giorno della sepoltura. Questo passaggio è importante per la comunità in quanto rappresenta il passaggio dalla vita terrena a quella eterna. Si cantano preghiere liturgiche e parenti e amici hanno la possibilità di pronunciare elogi in memoria di chi è venuto a mancare. Si tratta quindi di un momento corale, importante per la comunità intera.
La sepoltura
La terza e ultima fase del funerale ortodosso consiste nella sepoltura sotto terra. Nel momento della sepoltura il sacerdote versa dell’olio benedetto all’interno della bara. Solo in seguito si chiude la bara. I presenti si radunano attorno alla bara per gettare su di essa manciate di terra e in seguito corone di fiori. Infine, si posiziona sulla bara un crocifisso che sarà poi utilizzato per indicare la tomba, con sopra inciso nome, cognome, data di nascita e di morte. Ognuno di questi gesti è simbolici ed è volto a donare dignità al defunto e alla sua memoria.
I 40 giorni dopo la morte
Nel funerale ortodosso è importante anche il periodo successivo alla cerimonia funebre vera e propria. Si pensa infatti che solo al quarantesimo giorno l’anima del defunto passi del tutto nell’aldilà, in seguito al giudizio divino. Dove la presenza dei sacerdoti lo permette, in questi 40 giorni si ha una commemorazione al giorno.
Durante i primi nove giorni, i famigliari di chi è venuto a mancare lasciano al di fuori della porta di casa cibo, acqua e vodka. Si pensa che questo scoraggi il ritorno a casa dell’anima, che altrimenti non potrebbe raggiungere l’aldilà.
Quando passano quaranta giorni dal funerale, si ha la prima messa di suffragio. Al termine della suddetta cerimonia i parenti del defunto possono offrire un dolce che si prepara per queste specifiche occasioni. Il dolce, dal nome kòlliva, ha un impasto a base di grano saraceno, zucchero, uvetta, mandorle e noci.
Tradizioni del funerale ortodosso
Così come ogni religione, anche il funerale ortodosso ha le sue tradizioni e differenze rispetto agli altri. Rispetto al altre religioni, infatti, il funerale ortodosso presenta solo la possibilità di sepoltura nel terreno. Non è prevista la cremazione, in quanto il corpo è ritenuto sacro e si pensa che debba tornare a essere una cosa sola con la terra. Non esistono infatti nemmeno i loculi e la bara si lascia solo chiusa, senza essere piombata.
La scelta del feretro
All’interno del funerale ortodosso ogni dettaglio conta. Per questo anche la scelta della bara è importante ed è necessario prestare attenzione ad alcune specifiche.
- È importante che la bara sia in legno. Al di sopra devono esserci le iniziali della scritta “Iesus Xristos Nika”, che significa “Gesù Cristo vince”, sul coperchio.
- Sempre sul feretro, lungo i fianchi è necessario riportare alcuni passi del Vangelo secondo Giovanni. In particolare, si parla dei passi che recitano: “Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in Me anche se muore vivrà, chiunque viva e creda in Me non morirà in eterno”.
- Infine, è obbligatorio coprire la salma con un velo. Il velo deve mostrare decorazioni con scene di morte e resurrezione del Signore. Il capo rimane scoperto.
Ognuno di questi dettagli mostra come nella religione ortodossa si dia importanza al corpo del defunto, che si considera essere infatti tempio dello Spirito Santo.
Funerale ortodosso, conclusioni
Ogni religione ha le sue tradizioni da rispettare. Nel caso del funerale ortodosso ci sono elementi che è necessario vengano seguiti per onorare al meglio il defunto e il suo credo. Per questo le Onoranze Funebri cercano di rispettare nel miglior modo possibile ogni tipo di credenza e religione. In un momento difficile come quello del lutto, gli impresari delle pompe funebri sono a fianco della famiglia per rispettare i suoi desideri e rendere il momento meno complesso.
Onoranze Funebri Motta è da sempre a fianco delle famiglie con empatia, rispetto e umanità.
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