Il sentimento del lutto è qualcosa che tutto il mondo condivide. A prescindere dalla propria religione, dal proprio credo e dalle proprie tradizioni, il momento ultimo arriva per chiunque. Ogni parte del mondo la affronta a modo proprio, al punto che a volte ci sono riti e tradizioni funerarie che sembrano contrastare tra di loro. Sebbene il momento della morte sia senza dubbio difficile da affrontare per chiunque, ogni cultura ha il suo modo per viverlo e celebrarlo.
Vediamo in particolare come alcune tra le culture del mondo, oltre a quella europea, reagiscono e quali riti e tradizioni funerarie hanno.
Riti e tradizioni funerarie negli Stati Uniti
Gli Stati Uniti sono immensi e per questo motivo è facile trovare anche al loro interno riti e tradizioni funerarie di diverso tipo. Se per quanto riguarda il tipo di sepoltura sono più vicini all’Europa, in quanto optano per la sepoltura tradizionale o per la cremazione, lo stesso non si può dire per le tradizioni funebri.
Le marce funebri di New Orleans
La città di New Orleans è famosa in tutto il mondo in particolare per il suo carnevale ma soprattutto perché unisce al suo interno la tradizione cattolica, la cultura africana, tra cui quella del voodoo, caraibica e francese. Per questo New Orleans risulta essere da sempre un luogo magico e colorato, ricco di misteri e usanze. I riti e tradizioni funerarie non fanno eccezione.
Quando qualcuno viene a mancare a New Orleans è facile che si organizzino quelli che vengono chiamati jazz funerals oppure funerals with music, vale a dire funerali con la musica. Questo perché, sebbene il jazz sia la musica che più domina a New Orleans, è possibile accompagnare questi riti con altri tipi di musica, come un misto tra jazz, swing e soul. Questa musica accompagna una vera e propria marcia funebre, per cui un corteo sfila lungo la città.
Il rito si divide in due parti.
- Il feretro procede verso il cimitero. In questo primo momento le band presenti suonano un tempo lento, adatto alla solennità del momento e del lutto.
- Una volta che la sepoltura avviene, i musicisti si allontanano. Da lì, parte una marcia che segue il ritmo di tamburello. A quel punto tutte le band iniziano a suonare. I ritmi sono veloci, cadenzati, e a seguire i musicisti si forma un corteo pieno di danze. Questo corteo si chiama second line, e si avvia verso l’interno della città.
È facile che queste marce funebri siano numerose e piene di gente. Questo fa sì che l’ultimo saluto che si offre a chi viene a mancare sia pieno di gioia e dolore al tempo stesso. Così come si celebra la morte si celebra la vita, tra canti e balli che coinvolgono l’intera città.
Funerale americano
Al di là di New Orleans, caratteristica per sua natura, i funerali in gran parte degli Stati Uniti si affrontano in modo diverso dall’Europa. È tradizione, infatti, che in seguito alla veglia, alla commemorazione e alla sepoltura, si abbia un funeral brunch.
Questa usanza è visibile spesso in film e serie tv negli Stati Uniti, dove si nota che la famiglia del defunto ospita un grande banchetto e rinfresco da offrire agli ospiti. Negli Stati Uniti, infatti, è possibile che le pompe funebri offrano addirittura un catering tra i servizi che mettono a disposizione.
Il motivo per cui gli americani organizzano questi rinfreschi in seguito all’ultimo saluto alla persona cara fa parte dei loro riti e tradizioni funerarie ed è perché si desidera celebrare la vita di chi non c’è più. È questo un momento per ricordare assieme chi è scomparso e per condividere la gioia come il dolore.
Riti e tradizioni funerarie in Africa
Nel continente dell’Africa la morte è considerata, in generale, unita alla vita e sua parte integrante. Per questo oltre al dolore che si può avere per la perdita di una persona cara è presente una componente gioiosa. Questo si rispecchia nei riti e tradizioni funerarie tipici di questi paesi.
In alcune parti dell’Africa, addirittura, il rito funebre è il più importante tra tutte le celebrazioni. Vediamone alcuni.
Le danze del Ghana
In Ghana i funerali sono vissuti come un vero e proprio evento. Spesso, infatti, arrivano a costare più di un matrimonio. Un funerale arriva a durare sette giorni in alcuni casi e vi prendono parte migliaia di persone. Tra i riti e tradizioni funerarie tipiche di questo Paese, c’è l’offerta agli spiriti degli antenati da parte dei famigliari del defunto. Inoltre, alla celebrazione stessa si affiancano danze e musiche con strumenti tradizionali, come i tamburi.
È da notare che i feretri mostrano decorazioni che hanno la volontà di rappresentare la personalità di chi non c’è più. Grazie alle danze e alla musica è un momento quindi che porta con sé tristezza in quanto si sancisce un addio ma anche grande allegria. È molto importante la figura dell’antenato, che ha la funzione di intermediario tra il mondo dei vivi e dei defunti.
I canti della morte dei Dogon
Una delle tradizioni più particolari arriva dai Dogon, una popolazione che risiede nel Mali. Tra i loro riti e tradizioni funerarie spiccano infatti i canti della morte, che durano due giorni. La particolarità di questi canti è che non possono subire omissioni e devono essere eseguiti in modo integrale. In caso di errore, infatti, è necessario ricominciare.
I canti hanno una funzione rituale. Il significato di questi canti ha un’origine antica e che non è conosciuta. Tuttavia, si pensa che sia fondamentale effettuare questo rito. Se non viene fatto, infatti, è credenza comune che lo spirito del defunto non possa passare oltre e torni invece al villaggio, con lo scopo però di portare elementi negativi.
Tra le altre tradizioni, se qualcuno si reca dalla famiglia per porgere le proprie condoglianze, prima di entrare nel villaggio deve prendere foglie da un albero e depositarle a terra, appoggiandovi un sasso sopra. Questo è un modo per indicare a chi è venuto a mancare che non deve entrare.
Riti e tradizioni funerarie in Asia
L’Asia è un continente estremamente vasto. Per questo motivo al suo interno si raggruppano diversi riti e tradizioni funerarie e diversi modi in cui guardare alla morte.
La morte in Giappone
Ciò che caratterizza il Giappone, in particolare, rispetto all’Europa, è il fatto che il colore del lutto è il bianco. Se nella tradizione dell’Europa è il nero, in Giappone la consuetudine si rovescia. In Giappone la morte si lega in modo stretto alla tradizione shintoista e buddhista, che coesistono.
In particolare, nella religione shintoista si pensa che all’interno di ogni individuo abiti un kami, uno spirito divino, che si lega al corpo umano. Nel momento in cui quella persona viene a mancare, lo spirito riacquista il suo potere e si eleva rispetto al defunto, interagendo con il mondo dei vivi. Tuttavia, se in altre culture lo spirito si pensa che passi oltre, o che non debba tornare, in Giappone ci si prende cura di questo spirito.
Senza scendere nei dettagli della religione shintoista, che necessiterebbero di un articolo a parte, possiamo parlare di alcuni riti e tradizioni funerarie tipici del Giappone.
Quando una persona viene a mancare, i famigliari inumidiscono le labbra del defunto con dell’acqua e ricoprono i santuari presenti in ogni abitazione con della carta bianca. Questo serve ad allontanare gli spiriti imputi. In nessun momento si lascia sola la salma. Il parente più stretto, infatti, ha il compito di vegliarla fino alla sepoltura.
In modo simile all’Europa, si organizza una veglia e una camera mortuaria. All’interno del feretro si posa un kimono bianco tradizionale, una fascia bianca con triangolo al centro, sandali e soldi per pagare il pedaggio che conduce l’anima attraverso il fiume dei tre inferni.
Il funerale
Nei riti e tradizioni funerarie del Giappone, durante il funerale ogni membro della famiglia può offrire dell’incenso, seguito da amici e altri parenti. In questo momento chi offre l’incenso si pone di fronte ad un’urna posta di fronte all’altare, dove di solito è presente la foto del defunto. Si pone poi sull’attenti, tiene in mano un rosario, si inchina e lascia cadere dell’incenso nell’urna.
Durante la funzione funebre è presente il kouden, vale a dire un sacchetto per raccogliere le offerte durante le funzioni funebri. Esso ha un cordoncino bianco e uno nero, a rappresentare i tradizionali colori del lutto.
In Giappone, quindi, il lutto assume un significato cerimoniale ma anche molto austero e composto, tipico della sua identità.
Tibet, sepoltura nel cielo
Uno dei riti e tradizioni funerarie più particolari è quello che si celebra in Tibet e Mongolia. Essa si definisce sepoltura nel cielo. Si pensa che gli spiriti, in seguito alla morte del corpo, lo abbandonino, lasciandolo quindi vuoto. Per far sì che l’anima torni alla terra, si lascia il corpo esposto agli elementi della natura, sulla cima di una montagna. Sebbene questa tradizione possa apparire singolare per chi è dell’Occidente, è una pratica ancora oggi molto diffusa e che fa parte della tradizione del Tibet.
Filippine, nove giorni di preghiere
In seguito alla perdita di un caro, le Filippine dedicano nove giorni di preghiere e messe a chi non c’è più. A seguire, si trova un periodo di 40 giorni in cui la famiglia del defunto testimonia il proprio lutto indossando una spilla nera. Solo al termine dei 40 giorni si celebra una messa.
Questi riti e tradizioni funerarie possono cambiare a seconda dell’etnia di appartenenza.
Conclusione
Ogni luogo nel mondo ha il suo modo per celebrare chi non c’è più, onorarlo e vivere il lutto. Quanto è certo è che per ogni persona, per ogni religione e per ogni credo questo momento è unico e come tale va rispettato.
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