La sepoltura in mare è un argomento che da sempre solleva dubbi, domande e riflessioni, e per questo è importante parlarne.
Quando una persona cara viene a mancare ci si trova costretti ad affrontare un periodo difficile, fatto di grandi emozioni e dolore. Un lutto implica il dover prendere decisioni davanti a cui non ci si vorrebbe mai trovare. Tra queste, il come celebrare il funerale della persona venuta a mancare e come disporre la sepoltura.
Ci sono infatti diversi modi tra cui è possibile scegliere, a seconda della propria religione e delle proprie preferenze e di quelle del defunto. Va ricordato che la scelta della sepoltura è una questione intima e privata, la cui ultima parola spetta solo ai famigliari superstiti di chi non c’è più.
Prendere decisioni in quel momento non è affatto semplice e, per questo motivo, i professionisti del settore e delle pompe funebri sono sempre a disposizione delle famiglie, per essere al loro fianco in un momento difficile.
Sepoltura in mare, in che cosa consiste
Quando si parla di sepoltura in mare, si intende l’atto che prevede la dispersione, in alto mare, dei resti umani di chi è venuto a mancare. È possibile farlo dal bordo di una nave o di una differente imbarcazione. Per procedere quindi è necessario passare per la pratica della cremazione. In seguito, piuttosto che conservare le ceneri all’interno di un’urna, è possibile disperderle in mare o in altri luoghi naturali, seguendo le volontà di chi è venuto a mancare.
Sepoltura in mare, è legale?
La pratica della sepoltura in mare è garantita in Italia dal 2001, disciplinata dalla legge .130 del 30 marzo 2001. Tale legge afferma che “non costituisce reato la dispersione delle ceneri di cadavere autorizzata dall’ufficiale dello stato civile sulla base di espressa volontà del defunto”.
Di conseguenze è possibile e del tutto legale procedere con la sepoltura in mare, se lo si desidera, purché siano rispettati alcuni criteri fondamentali. Come ogni pratica di sepoltura difatti la legge stabilisce dei requisiti per evitare che qualcuno commetta una violazione o un abuso della materia.
Vediamo quali sono questi criteri.
Sepoltura in mare, quali limiti
La sepoltura in mare, come ogni tipo di sepoltura, prevede dei criteri da rispettare e dei permessi da richiedere.
- È necessario il permesso della capitaneria di porto e quello del Comune di competenza. Senza di essi, non è possibile procedere con la dispersione delle ceneri in mare.
- La dispersione deve essere fatta, senza eccezioni, da un parente della persona venuta a mancare, da un erede, o da un addetto di un’agenzia di pompe funebri. Altre persone non possono richiedere l’autorizzazione a procedere.
- Prima di procedere con la dispersione delle ceneri in mare è necessario trovarsi ad almeno 100 metri dalla riva, in modo che esse non vadano a toccare il terreno.
- L’imbarcazione da cui si effettua la dispersione delle ceneri deve essere a motore. Inoltre, è a bordo deve essere presente la figura di uno skipper esperto, che possa guidare l’imbarcazione senza difficoltà.
Poiché questa pratica non è ancora così conosciuta e diffusa in Italia, è sempre bene rivolgersi a un’agenzia di pompe funebri che sia preparata a riguardo. La sepoltura in mare è un atto intimo e delicato, che tuttavia non può essere fatto in autonomia né improvvisato. Per evitare di incorrere in difficoltà o di imbattersi in infrazioni, è sempre meglio domandare un consulto e farsi accompagnare nel procedimento.
Quando si commette reato?
Prima di procedere con la sepoltura in mare è sempre bene informarsi riguardo ai casi in cui si potrebbe commettere, anche in modo non volontario, un reato. Oltre a quanto detto in precedenza, infatti, bisogna ricordare ciò che non va fatto durante la dispersione delle ceneri in mare.
Si commette un reato nel momento in cui la dispersione delle ceneri non è autorizzata dal Comune o dalla Capitaneria di porto. Tuttavia, è possibile incorrere nel reato anche nel momento in cui non si rispettano le ultime volontà del defunto, se queste sono state depositate presso un notaio. In quel caso, è possibile rischiare di trovarsi davanti a una multa oppure a una reclusione che va dai due mesi a un anno di tempo.
Maggiore è la pena nel caso si commettano danni verso terzi oppure si cerchi di realizzare del lucro riguardo questa pratica così intima.
È da ricordare che la dispersione delle ceneri è vietata nei centri abitati, come è scritto nel codice della strada.
Come si può attestare la volontà della sepoltura in mare?
Può capitare che una persona sia a conoscenza del fatto che la sua vita terminerà in un determinato momento, così come è possibile che qualcuno voglia prepararsi per tempo a quel momento.
In questo caso, è possibile lasciare scritte le proprie volontà in modo che esse siano rispettate dai parenti superstiti, se si ha una particolare preferenza. Nel caso si desideri optare per la dispersione delle ceneri e la sepoltura in mare, è possibile rendere chiara la propria volontà in diversi modi.
- Disporre un testamento presso un notaio. In questo caso le ultime volontà saranno prese in carico dallo stesso notaio.
- Optare per una dichiarazione autografata, da pubblicarsi sotto forma di testamento olografo.
- Una dichiarazione resa di fronte a pubblici ufficiali, quali per esempio un notaio.
- Stipulare una dichiarazione scritta attraverso l’iscrizione a un’associazione riconosciuta in modo legale per la cremazione.
- Effettuare una dichiarazione verbale pronunciata in vita dal defunto.
Dispersione delle ceneri non in mare, è possibile?
Al di là della pratica della sepoltura in mare è possibile procedere alla dispersione delle ceneri anche in altri contesti.
A tal riguardo la legge sostiene che la dispersione delle ceneri sia consentita “nel rispetto della volontà del defunto, unicamente in aree a ciò appositamente destinate all’interno dei cimiteri o in natura o in aree private”.
La dispersione è quindi vietata all’interno dei centri abitati. Questo è sancito dall’articolo 3, comma 1, numero 8, facente parte del decreto legislativo del 30 aprile 1992, n.285.
Nel caso si volessero disperdere le ceneri della persona estinta in luoghi naturali quali mari, laghi o fiumi, è possibile farlo nei tratti in cui non vi siano natanti o manufatti.
Cosa non si può fare?
Per quanto sia possibile praticare la sepoltura in mare, ci sono dei dettagli che non è possibile effettuare. Le ceneri di un defunto sono considerate allo stesso modo di un corpo. Per questo motivo, non è possibile disperdere le ceneri in luoghi diversi, o conservarne una parte. Se si opta per la dispersione delle ceneri in mare, quindi, esso sarà l’unico luogo prestabilito, e non sarà possibile dividerle in più zone differenti.
Allo stesso modo, se si opta per tenere al proprio domicilio l’urna commemorativa, è da considerare che non sarà possibile in seguito aprirla, poiché viene consegnata alla famiglia sigillata appositamente.
Urne cinerarie, come sceglierle?
Se si decide di non optare per la sepoltura in mare e la dispersione delle ceneri, è possibile conservare l’urna al proprio domicilio o all’interno di un loculo. Non sempre, tuttavia, è facile decidere quale urna cineraria scegliere, soprattutto se si desidera conservarla all’interno dell’abitazione.
Vi sono molti tipi di urne cinerarie e scegliere quella che si ritiene più adatta non è mai facile. Se la persona venuta a mancare ha espresso, in vita, delle preferenze, è possibile seguire quanto lasciato detto, rispettando la volontà del defunto.
Nel caso questo non sia accaduto, è sempre una buona idea riflettere sulla vita, il carattere e le passioni di chi è scomparso. Se chi è venuto a mancare aveva una particolare passione, come l’arte o la musica, è possibile far realizzare un’urna apposita che riprenda quella specifica passione. Se si tratta di una persona che in vita è sempre stata espansiva ed esuberante, per esempio, si può optare per un’urna dai colori più forti, che rispecchi la personalità.
Per la scelta, è necessario capire anche dove l’urna andrà a dimorare una volta completata la cremazione. In base alla collocazione sarà possibile capire in quale materiale realizzare l’urna.
Sulla superficie dell’urna è obbligatorio incidere i dati anagrafici della persona estinta, in modo che i suoi resti siano sempre riconoscibili. In alcuni casi, è possibile personalizzarla con piccole incisioni, in modo da renderla più particolare.
Sepoltura in mare, quali costi?
Come per ogni pratica, anche la sepoltura in mare ha i suoi costi. Per sapere con esattezza a che cosa si va incontro è sempre una buona idea informarsi presso gli impresari delle pompe funebri, in modo da avere sotto mano tutti i dettagli.
Poiché si tratta di una pratica intima e delicata, è sempre meglio affidarsi a professionisti che sappiano trattare l’argomento con delicatezza e umanità. Il costo della sepoltura in mare può variare a seconda dei servizi offerti dall’agenzia funebre, compreso l’eventuale messa a disposizione di una barca a motore.
Conclusione
La sepoltura in mare è una pratica ancora poco conosciuta in Italia, ma che racchiude un significato simbolico suggestivo e intimo. Il momento in cui si disperdono le ceneri è assolutamente privato e dedicato alla famiglia. Per questo motivo è sempre necessario rivolgersi a esperti e professionisti del settore, che sappiano trattare l’argomento con la giusta delicatezza.
Motta Onoranze Funebri è da sempre a fianco delle famiglie, con professionalità, disponibilità e umanità.
Contattaci per un consulto.