Elaborazione del lutto: significato, durata e fasi
L’elaborazione del lutto è un momento molto complesso e delicato nella vita di una persona. Dopo la perdita di un caro o di un amico, sono numerose le dinamiche psicologiche e sociali che entrano in gioco, e che è importante imparare a gestire nel modo migliore nonostante la difficoltà del momento.
Oltre alla dimensione più privata e personale della situazione, infatti, l’elaborazione del lutto è anche caratterizzata da alcuni momenti che ricorrono fra persone diverse. Se conosciuti, e se confrontati anche con l’esperienza di altre persone, diventa più semplice superare questo momento.
Elaborazione del lutto: cos’è e cosa significa
Con “elaborazione del lutto” intendiamo il processo di accettazione e superamento di un lutto, cioè la perdita di una persona cara.
In termini strettamente psicologici, il lutto non deve essere necessariamente legato a una morte, ma può anche essere la conseguenza di un abbandono, una separazione o un altro simile evento traumatico. In questa sede, tuttavia, ci concentreremo soprattutto sull’esperienza del lutto che segue la morte di un caro.
Il lutto porta con sé una serie di conseguenze sull’individuo, riscontrabili sia a livello psicologico che fisico. Anche il nostro organismo, infatti, risente di quanto provato dal nostro cervello, delle paure e degli shock che proviamo in seguito a un’esperienza traumatica.
Tra le manifestazioni fisiche di lutto più comuni possiamo infatti trovare diversi disturbi somatici, diversi da persona a persona, ma che interessano nella maggior parte dei casi l’apparato muscolare.
Si tratta di un’ulteriore conferma della stretta correlazione tra il nostro corpo e la nostra mente, e di come la cura dei due sia profondamente interconnessa.
Una corretta elaborazione del lutto, quindi, le riguarda entrambe. Le conseguenze psicologiche sono, tuttavia, quelle più complesse da affrontare.
Perché? Perché si tratta di un’esperienza molto sfaccettata, con una non indifferente presenza di variabili, e che dipende fortemente dalla singola persona. Non è un caso, infatti, che molte persone che si trovano in questa situazione abbiamo l’impressione di essere sole nel proprio dolore, in un turbinio di emozioni unico e che difficilmente riescono a ritrovare altrove.
In realtà, al netto della indubbia specificità della situazione, possiamo identificare alcuni elementi comuni ai più nell’elaborazione di un lutto. In questo modo, diventa anche più semplice affrontarlo, consci del pensiero che non si è soli in questo momento.
Tra le reazioni psicologiche più diffuse troviamo:
- Sentimenti di ansia, panico, forte preoccupazione – spesso legati a elementi che riguardano la persona defunta
- Inappetenza, perdita di interesse verso elementi prima molto apprezzati
- Perdita temporanea di alcune abilità possedute prima del tutto
- Aggressività e comportamenti ostili nei confronti di altre persone
Il lutto, inoltre, può assumere diverse caratteristiche a seconda della singola persona.
In particolare, possiamo distinguere tre situazioni ricorrenti:
- Lutto ritardato: tipico di chi inizialmente cerca di negare quanto accaduto e di ignorare l’evento luttuoso. I sintomi compaiono dopo qualche tempo, e di conseguenza anche la fase di elaborazione. Un lutto ritardato non è, di per sé, un momento di elaborazione: la circostanza viene infatti semplicemente ignorata e non affrontata.
- Lutto inibito: simile al precedente, riguarda la difficoltà a esprimere sensazioni e sentimenti legati al lutto. Anche in questo caso, l’assenza di segni espliciti non indica che il lutto è stato affrontato, anzi. L’inibizione delle conseguenze psicologiche del lutto non permette di superare questo momento.
- Lutto cronico: si verifica nel momento in cui non si riesce ad affrontare con successo la fase di elaborazione, e il lutto continua a essere avvertito anche molto tempo dopo l’evento (della durata dell’elaborazione del lutto parleremo nel prossimo paragrafo).
Quanto dura l’elaborazione del lutto
Anche in questo caso, le variabili sono numerose, e occorre sempre tenere a mente che ci possono essere specificità su persone diverse.
L’elaborazione di un lutto è un momento fortemente personale, in cui non occorre sentirsi “sbagliati” se si vive un’esperienza diversa da quella di altre persone.
In generale, un lutto viene elaborato nell’arco di alcuni mesi – gli psicologi parlano di un periodo che va da 6 ai 24, con una media che si attesta attorno ai 18 (quindi circa un anno e mezzo).
Occorre comunque tenere conto del fatto che spesso le reazioni psicologiche connesse al lutto possono continuare, anche se in forme attenuate, anche per mesi a venire.
Anche in questo caso, bisogna tenere a mente la grande variabilità del fenomeno.
Così come persone diverse possono avere bisogno di tempistiche diverse, allo stesso modo anche una stessa persona può impiegare periodi diversi per superare aspetti differenti del lutto.
Anche in questo caso, inoltre, è possibile identificare alcuni pattern o strutture ricorrenti. L’elaborazione del lutto, infatti, avviene in molti casi attraverso una serie di fasi che si presentano con una certa frequenza, anche tra persone diverse (Starboy).
Ogni fase implica una risposta diversa della psiche. Ecco quali sono, e da cosa sono caratterizzate.
Fase 1: Negazione o Rifiuto
A quanti è capitato, dopo un’esperienza non del tutto piacevole o addirittura drammatica, di non voler accettare quanto accaduto?
Lo stesso avviene anche nel caso di un lutto, nella fase che gli psicologi hanno identificato proprio come caratterizzata dalla negazione dell’evento luttuoso.
In questi casi, la persona è pienamente cosciente di quanto successo, ma non lo vuole accettare e, di conseguenza, non manifesta alcuna reazione.
Fase 2: Rabbia
Si tratta della fase che sopraggiunge quando la persona finalmente accetta quanto accaduto, ma prova una rabbia profonda, diretta verso i bersagli più diversi.
Può trattarsi di rabbia nei confronti delle circostanze che hanno portato l’altra persona alla morte, o di sè stessi per non aver potuto fare nulla per evitarlo.
Secondo diversi psicologi, il sopraggiungere di questa fase è di per sé un indicatore positivo: significa che la persona sta reagendo al dramma – insomma, ha un comportamento molto più “attivo” di quanto dimostrato nella fase 1. Di conseguenza, questo lascia ben sperare per l’elaborazione definitiva del lutto.
Fase 3: Contrattazione
Una volta preso un atteggiamento attivo e sfogata la propria rabbia, arriva il momento di cercare di riprendere con lo scorrere della propria vita. Questa fase è connessa all’idea di “contrattazione” proprio per questo motivo: la persona cerca di comprendere come poter continuare con un’esistenza “normale”, specialmente in termini emotivi.
Si tratta di una prima fase di ripresa – la prima in cui, a tutti gli effetti, si inizia a uscire dai momenti più bui del lutto – ma in cui ancora possono sopraggiungere momenti di rabbia, negazione e sconforto. Dopotutto, il lutto in questa fase non è ancora stato elaborato completamente.
Fase 4: Depressione
Questi momenti di sconforto possono talvolta sfociare in una vera e propria depressione, o comunque in un momento di profondo scoramento e tristezza.
La depressione, in sé, è un momento molto delicato dal punto di vista psicologico, con caratteristiche peculiari su cui sarebbe opportuno dilungarsi.
La depressione ha infatti i propri sintomi e cure, anche dal di fuori del contesto puramente legato all’elaborazione di un lutto.
Si tratta comunque di una fase molto delicata, in cui gli sforzi di elaborazione fatti fino a quel momento sembrano essere messi in discussione.
Come già accennato, è importante non sentirsi soli, rendersi conto che già si è fatto molto per superare il trauma e con un po’ di lavoro in più il lutto potrà essere elaborato del tutto.
Fase 5: Accettazione
Infine, la fase finale, in cui il lutto viene finalmente accettato. Da qui si ha la vera e propria elaborazione: non l’oblio della persona cara – anzi. Accettare il lutto significa integrarlo nelle proprie vite, che però in questo modo possono continuare senza il peso avvertito in precedenza, con un lutto non ancora elaborato.
Come elaborare il lutto: consigli utili
Ribadiamo quanto detto in precedenza: l’elaborazione di un lutto è un momento strettamente personale, in cui, se necessario, potrebbe anche essere utile rivolgersi a uno specialista che consigli il modo migliore per affrontarlo.
Ecco però alcuni consigli che possono essere d’aiuto a molti:
- Accettare il fatto che serve tempo. Il lutto è un’esperienza profondamente drammatica, che non ci si può aspettare di risolvere immediatamente. Darsi tempo, quindi, è molto importante. Aspettarsi risultati immediati, e provare ansia se non arrivano, non fa altro che allungare il processo di elaborazione.
- Reagire, per quanto possibile, e senza forzature. Passare momenti di scoramento è normale, lo abbiamo visto. L’importante però è cercare di uscirne.
- Se occorre un supporto (e non c’è nulla di male nell’avere bisogno di un aiuto in queste situazioni!) affidarsi a uno psicologo o psicoterapeuta, che possa indicare alcune strategie specifiche per reagire al meglio alla situazione.
Elaborazione del lutto: conclusione
Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, elaborare un lutto non è semplice – e nessuno si aspetta che lo sia. Ciò che conta è essere consapevoli dal fatto che il proprio dolore non è inutile, si tratta di una risposta fisiologica del nostro organismo al trauma, e che occorre tempo per poterlo superare del tutto.
Attraverso questa guida abbiamo voluto ripercorrere i principali elementi che occorre conoscere per poter affrontare questo delicato momento nel migliore dei modi.